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Mut-azioni

Curatrici: BUTIK Collective
(Eva Basso – Alice Belfiore – Alice Cerigioni)
Artisti: Federico Del Frati – Nicole Voltan
Dove: Festival Art+b=love(?), Ancona
Quando: 3-6/05/2017

«Tra le idee, una di quelle che più mi affascinava era che fare lo scienziato rendesse possibile trascendere il dolore e l’incertezza della vita comune. Comprendere le leggi della natura significava essere connessi a un aspetto dell’universo più duraturo e meraviglioso dei fugaci sforzi dell’esistenza umana

– Lee Smolin

 

Il desiderio di comprendere i meccanismi che regolano ogni fenomeno naturale, ha portato l’essere umano a progredire abbattendo di volta in volta i confini delle certezze acquisite. Ciò è stato possibile grazie alla capacità dell’uomo di sfruttare la propria soggettività e creatività, sviluppando nuove rappresentazioni del mondo che lo circonda. Il rapporto tra arte e scienza vive di questa capacità immaginativa, dimostrando sempre di più quanto il confine fra le due dimensioni sia labile. Il progetto Mut-azioni, a cura di BUTIK collective (Eva Basso – Alice Belfiore – Alice Cerigioni), nasce dal desiderio di far dialogare le ricerche di due artisti/e che basano il proprio lavoro sul rapporto tra arte e scienza: Federico Delfrati e Nicole Voltan. Entrambi/e presentano due installazioni performative che partendo da suggestioni legate a teorie fisiche e da riferimenti tecnologici, realizzano opere in grado di dialogare con gli spettatori suscitando domande e quesiti. In maniera diversa e per certi versi complementare rappresentano entrambe un chiaro esempio di commistione tra processo razionale ed espressione soggettiva; sfere che possono convivere dando vita ad opere dall’approccio umanistico. I due artisti/e sono accomunati dalla volontà di mettere al centro delle ricerca scientifica e tecnologica l’uomo attraverso installazioni performative in cui a fianco della macchina troviamo l’azione umana che attiva l’opera. Mut-azioni è stato presentato nella cornice del Festival a+b=Love? presso la Mole Vanvitelliana di Ancona (36 Maggio 2017).

Opere

 

PANGEA • Federico Delfrati propone un’installazione performativa che, attraverso l’utilizzo della realtà aumentata, ricrea l’esperienza di una passeggiata alla scoperta della superficie terrestre. Tramite un visore tridimensionale ed un tapis roulant saremo guidati in un viaggio attraverso la Terra nel suo stato primigenio; Pangea rievoca la suggestione del continente originario e ancestrale da cui ebbero origine le separazioni della crosta terrestre nei continenti che conosciamo oggi. La partenza simbolica di questo lungo viaggio alla ri-conquista del nostro pianeta avverrà proprio da Ancona e dal Tempietto di San Rocco che, per la sua valenza simbolica di luogo dedicato alla Comunione Cristiana, attribuirà alla performance un ulteriore significato rituale rendendo il cammino un pellegrinaggio di scoperta. Chiunque vorrà partecipare alla performance non dovrà fare altro che scrivere il proprio nome nel registro che fungerà da diario di viaggio collettivo, indossare il visore di realtà virtuale e salire sul tapis roulant percorrendo il proprio tragitto. Tutti i contributi di questo viaggio collettivo saranno registrati in uno schermo che riporterà la mappa del pianeta e tutti i singoli tragitti percorsi.

 

ROBOT DISEGNATORE • Nicole Voltan propone un’installazione performativa composta da un robot, una video proiezione e dai disegni su carta prodotti dalla collaborazione tra uomo e macchina. L’intera opera nasce dalla suggestione proveniente dal video che riprende un apparecchio HPLC, strumento che veniva utilizzato in ambito chimico per il riconoscimento dei vari componenti presenti in ogni sostanza. Il pennino, che originariamente fissava su carta il processo di analisi scientifica, nell’opera viene trasfigurato cambiando così funzione e significato. Si passa dalla conoscenza tramite frammentazione del reale ad una ricerca di unitarietà. Il robot, con il suo agire incessante, ritrae fedelmente la superficie che lo sostiene, in un processo infinito di movimenti orizzontali. L’opera assume, però, un significato ulteriore nel momento in cui è l’artista stessa ad intervenire nell’azione; l’infinito replicarsi del disegno meccanico viene influenzato dalla soggettività dell’artista che riporta l’attenzione sulla prospettiva umana.